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Rocco Carsillo

FILOSOFIA MORALE, EDUCAZIONE E POLITICA «MODERNE».

Con MacIntyre: oltre il Comunitarismo e il Liberismo

settembre 2007, pp. 307, € 23,00

Siamo tutti arrabbiati per il degrado morale che investe e coinvolge, ormai, tutti i giri sociali, e con livelli di profondità, anagrafica e culturale, sempre più impressionanti. Ed esprimiamo questo sentimento, spesso, con giudizi più o meno moraleggianti, per lo più scontati e al limite della banalità: non è difficile sentir parlare della «politica» dicendo tutto il male possibile!; o dell'assenza di vera educazione nelle persone, a cui dover rimediare, si dice, con la formulazione di regole sempre più dettagliate da apprendere: minuziose, mirate e puntuali, per ogni cosa, per tutti e per ogni azione di ciascuno, alla cui puntigliosa precisione nessuno possa sfuggire. Con la preoccupazione di formare individui coerenti e rispettosi dei vari regolamenti al limite del formalismo e dell'ipocrisia come tentato omaggio della vacuità alla verità. Il bel mondo delle regole!

C'è chi parla di rifondazione morale della società. Si precisa, però, che la morale deve rivestirsi di consequenziale linearità scientifica perché non si può concedere spazio incontrollato al libero arbitrio o alla personale interpretazione: tutto deve essere oggettivabile! Le «libertà», l'uomo, nelle sue decisioni attive, se le prenderà ugualmente, ma se ne giustificherà rifacendosi all'universale, scientifico diritto alla libertà individuale: in ogni cosa, infatti, la razionalità sarà garantita dal potersi richiamare, comunque, a un valido principio. La morale dei principi!

Appare evidente che manca uno sguardo sereno sulla realtà, manca la pazienza adulta di chi vuole ricercare, al di là del facile scandalismo,le ragioni e le radici degli eventi che condizionano significativamente l'attualità. E non a partire da un progetto di uomo e di società, ma dall'uomo stesso,  dalla sua storia personale, e dalla storia del «popolo» da cui è nato e in cui vive: una riflessione appassionata alla cui origine c'è la verità scoperta, e, come esito, la coniugazione di questa con la vita. La morale della Tradizione!

Con molta umiltà, questo ho cercato di fare in questo libro, facendomi guidare, nella riflessione, da quella etica e politica di MacIntyre.

E con queste certezze-guida: la comunità politica richiede al suo interno l'esercizio delle virtù per la sua stessa conservazione, così com'è uno dei compiti dell'autorità dei genitori educare i figli in modo che diventino adulti virtuosi. Perché in una «città», un segno di sicuro fallimento nell'educazione sarà la tendenza da parte dei singoli cittadini a identificare come il bene e il meglio un bene che invece è un prodotto solo secondario ed esteriore di quelle attività in cui viene raggiunta l'eccellenza - per esempio, il denaro o l'onore, se non proprio un falso bene. Tali errori sono prova sia della mancata comprensione della relazione e dell'ordinamento dei beni,sia perché si è dato la patente di bene a ciò che era solo oggetto di piacere con l'esito di una concezione inadeguata del carattere generale della vita buona per gli esseri umani; ma anche l'assenza di un corretto intervento educativo, la cui integrità richiede causalmente l'esercizio delle virtù da parte di almeno alcune delle persone che assolvono al compito dell'educazione; ma anche la corruzione delle stesse istituzioni che è sempre, almeno in parte, una conseguenza dei vizi presenti in quegli stessi individui.

Con questa convinzione fondamentale: la morale non deriva la sua dignità razionale dalla aderenza alle scienze che si occupano della dimensione fisico-biologica dell'uomo, ma anche, e soprattutto, della sua libertà e intelligenza., sì che il saper coniugare, in armonia, nella vita le esigenze delle tre costituenti farà di lui un soggetto morale che scopre le ragioni di tutto e, per esse, sceglie il bene e il meglio.

Indice - PREFAZIONE – INTRODUZIONE - AVVERTENZA - CAPITOLO I MacIntyre in dialogo con la modernità: 1.1 Il percorso filosofico di MacIntyre; 1.2 Individuazione di un metodo; 1.3 Crisi epistemologica; 1.4 Il dialogo come metodo per il confronto; 1.5 Quale uomo? CAPITOLO II  Filosofi e intellettuali moderni: 2.1 Intellettuali organici?; 2.2 Razionalità o razionalizzazione dell'azione?; 2.3 Razionalità. Il giusnaturalismo moderno; 2.4   Il mondo di Weber; 2.5 Teoria, 2.6 Esperienza; 2.7 Valore; 2.8 -Disincanto e disillusione. 2.9 L'azione: un fatto; 2.10 Giustizia – 2.10.1 La «virtù» della giustizia 2.10.2 La giustizia «moderna» 2.10.3 Giustizia ed etica delle virtù  CAPITOLO III Concezione «emotivistica» della politica 3.1 Origine dell’Emotivismo 3.2 Dalla meta-etica all'Emotivismo 3.3 Emotivismo e razionalità  3.4 -Autori teorizzatori dell'emotivismo 3.5 Critica all'Emotivismo - 3.5.1 Critica del contenuto: l'Io emotivista  3.5.2 Emotivismo e responsabilità 3.5.3 Emotivismo e morale 3.5.4 Emotivismo espressione dell'individualismo moderno 3.5.5 -Emotivismo e questione del soggetto; 3.6 L'Emotivismo forma di altre concezioni filosofiche; 3.7 Emotivismo e razionalizzazione - 3.7.1 "Tipi ideali" per la moralità nella società razionalizzata 3.7.2 Diritti, Utilità e Competenza manageriale: finzioni morali; 3.8 Emotivismo ed organizzazione sociale: Weber e la società burocratica; 3.9 Emotivismo e vita sociale: Goffman  CAPITOLO IV MacIntyre e il Comunitarismo: 4.1 MacIntyre -Aristotele -Tommaso e la modernità; 4.2 La comunità -  4.2.1 I1 bene comune  4.2.2 L'amicizia e il bene comune 4.2.3 Amicizia-comunità-morale 4.2.4 Le leggi nella comunità; 4.3 La "pratica"; 4.4 MacIntyre è un comunitarista? CAPITOLO V Il Comunitarismo e il Liberalismo: 5.1 Cosa è il comunitarismo - 5.1.1 Liberal 5.1.2 Comunitarista            5.1.3 -Comunitarismo - Liberalismo: loro ascendenza kantiana e weberiana. Categorie sociologiche, politiche o filosofiche?; 5.2 «Liberalismo»: radici storiche e uso emotivistico del termine - 5.2.1 Dal 160 secolo in poi: giustificazione del Liberalismo 5.2.2 La pretesa liberale 5.2.3 Caratteristiche del modello liberale 5.2.4 Il proceduralismo liberale: problemi di fondo; 5.3-Neo-aristotelici e neo-kantiani - 5.3.1 Ricupero dell'azione come praxis e poiesis 5.3.2 Riabilitazione della topica aristotelica 5.3.3 Comunitarismo dei  «neo-aristotelici» 5.3.4 Moralità ed eticità in Habermas 5.3.5 Eticità e moralità: nel «riconoscimento» il superamento di una contrapposizione; 5.4 Etzioni e il Manifesto comunitarista. Nozik e Rawls. Hampshire e Taylor – 5.4.1 Comunitarismo di Etzioni. Il Manifesto comunitarista 5.4.2 Contro Rawls e Nozick 5.4.3 Hampshire 5.4.4 Taylor 5.4.4.a -Riflessione teoretica di Taylor 5.4.4.b -Taylor e le nuove concezioni 5.4.4.c Riflessione politica di Taylor CAPITOLO VI Dibattito:             6.1 MacIntyre: comunitaristi e liberali; 6.2 Comunità politica, conflitti e pluralismo CAPITOLO VII Conclusione: 7.1 MacIntyre e il pluralismo; 7.2 MacIntyre e la concezione della storia; 7.3 Tradizione e modernità; 7.4 MacIntyreel'integralismo; 7.5 -MacIntyre e il "nuovo paradigma"; 7.6-MacIntyreelaconcezionepolitica; 7.7 Razionalità delle tradizioni BIBLIOGRAFIA 0perediMacIntyre; Libri ed Articoli di riviste su MacIntyre; Opere di riferimento e Articoli di riviste consultate – INDICE DEGLI AUTORI – INDICE ANALITICO

 

 

In copertina: Carlo Fusca, Composizione (studio), olio su tela cm 50X40

ISBN 978 -88-7949-455-7