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 Mons. Sante Montanaro VESCOVI, BADESSE E CONTI DI 
CONVERSANO A DIFESA DEL PROPRIO POTEREluglio 2006, 
		pp. 719, €
          50,00 
			È difficile che un saggio storico, per di più di una storia 
			apparentemente locale, abbia il fascino dell'attualità e abbia la 
			capacità di distrarre, sia pure per qualche momento, l'attenzione 
			della gente dalle vive problematiche dei tempi odierni. 
		In genere, la lettura delle vecchie carte, la ricostruzione di antiche 
		vicende e il riesame di controversie ormai sopite sono materia di 
		interesse erudito e specialistico. 
		Invece, nella vita svoltasi, per secoli, nel Monastero di San Benedetto 
		di Conversano, dal dotto Baronio denominato "Monstrum Apuliae",
		e nel profilo, storico-giuridico che emeriti studiosi con 
		intelligenza ne hanno ricavato, l'oggettività di qualche storico molto 
		serio e l'acutezza di alcuni giuristi-canonisti molto autoritari vi 
		hanno letto una eloquente pagina della Storia della Chiesa e 
		dell'esercizio del suo potere. 
		Un potere che, derivando le sue origini dalla potestà suprema e 
		universale di governo del Sommo Pontefice, era limitato solo dalle norme 
		del diritto naturale e positivo divino, e veniva partecipato dalle 
		Abbadesse mitrate di San Benedetto con l'intensità e nelle forme a esse 
		consentanee. 
		Un potere del quale storiche Istituzioni (Vescovi e Abbadesse), pur 
		soggette alle condizioni del tempo e alle idee feudali, usarono, non 
		ricorrendo ad abusi o a fatti compiuti, a danno della Chiesa e contro o 
		al di fuori della sua volontà, ma quale dono di una madre ben 
		consapevole della sua missione. 
		Un potere sul quale teologi e canonisti, quando venne usufruito dalle 
		Abbadesse di San Benedetto, discussero a lungo e animatamente se si 
		trattasse di giurisdizione, se questa andasse interpretata in senso 
		stretto o in senso largo, o se si dovesse parlare piuttosto di potestà 
		dominativa. 
		Le controversie giurisdizionali, nate nel 1274 con il Vescovo Stefano il 
		Venerabile e l'Abbadessa Isabella, durarono secoli, ma per molto tempo, 
		non spente, covarono sotto la cenere, finche una qualche scintilla non 
		le fece ritornare ad ardere. 
		Particolarmente vivaci furono quelle degli anni 1659 e 1665 delle quali 
		protagonista fu il calabrese Giuseppe Palermo, Vescovo di Conversano dal 
		1658 al 1670, al quale poco mancò che non fosse tolta la vita per mano 
		di "un'alta e oscura potenza". 
		Merito delle ricerche recentemente effettuate a riguardo delle 
		sopradette lotte a difesa del proprio potere da parte dei due 
		contendenti, è stato l'avere scoperto nel grande Archivio di Stato di 
		Roma il Fondo Cartari -Febei nelle cui Buste 24, 25, 26, 27, 28, 29 sono 
		raccolte più di 35 lettere autografe e firmate dal Vescovo di Conversano 
		Giuseppe Palermo. 
		In esse, oltre alla luce che viene fatta sull'identità dell'"alta e 
		oscura potenza", individuata nella nobile e famosa Famiglia 
		Acquaviva d'Aragona e, più precisamente, in Giangirolamo, conosciuto 
		come "il Guercio di Puglia", in Isabella Filomarino, la cosidetta 
		'aspide di Puglia' e in altri membri della Casa, troviamo esatte 
		informazioni, su le "fiere persecuzioni e minacce" tali da 
		costringere il Vescovo Palermo, "per aver salva la vita, a rifugiarsi 
		in un vile abituro di un povero contadino". 
		Si trattò di una tremenda tragedia che fiaccò e ridusse agli estremi il 
		povero Monsignor Palermo. 
		A 
		completamento dell'operazione culturale da noi compiuta, abbiamo detto 
		anche una parola su due fenomeni sociali: il maschilismo e il femminismo 
		dei quali abbiamo trovato tracce nel corso delle nostre ricerche e che 
		pensiamo possano meglio evidenziare l'attualità e la contestualità del 
		lavoro. 
		
		Sommario: Introduzione 
		– 
		
		CAPITOLO PRIMO - CONVERSANO: IL SUO CENTRO ABITATO E I SUOI TRE CENTRI 
		DI POTERE: 
		I. Il Castello 
		di Conversano,
		sede del primo centro di potere: 
		A. Signori e non ancora Conti di Conversano; B. La Contea di 
		Conversano e la serie dei suoi Conti: 1. Gli Altavilla, Conti di 
		Conversano: 1.1. Goffredo Altavilla, Primo Conte, 1.2. Alessandro 
		Altavilla, Secondo Conte, 2. I Bassavilla, Conti di Conversano: 2.1. 
		Roberto I Bassavilla di Loretello, Terzo Conte di Conversano, 2.2. 
		Roberto II Bassavilla, Quarto Conte di Conversano, 2.3. Adelivia, vedova 
		del Conte Roberto II Bassavilla, Quinta Contessa di Conversano 
		(1180-1187), 3. La Contea di Conversano sotto il Regio Demanio: 3.1. 
		Roberto, Regio Camerario (1187-1192), 3.2.Ugone Lupino, 4. I Gentile, 
		Conti di Conversano: 4.1.Berardo Gentile (1197-1207), 5. Per la seconda 
		volta, la Contea di Conversano sotto il Regio Demanio: 5.1. Berardino 
		Gentile (1217-1240), 5.2. Filippo Chinardo (1240-1267), 6. Alla morte 
		del Chinardi, un periodo oscuro e procelloso per Conversano (1267-1269; 
		1290): 6.1. Alla morte del Chinardi, 6.2.UgodiBrienne(1269-1290), 6.3. 
		Gualtieri VI o Gualterotti (1291-1356), 6.4. Ludovico Borbone d'Enghien 
		(1357-1381), 6.5. Giovanni di Lussemburgo (1381-1394), 6.6. Margherita 
		d'Enghien (1394-1397), 6.7. Giovanna Sanseverino (1397-1405), 6.8. 
		Pietro di Lussemburgo (1405-1407), 6.9. Manfredi di Barbiano 
		(1411-1422), 6.10. Francesco Orsino (1423-1433), 6.11.Maria d'Enghien 
		(1434), 6.12. Giacomo Caldora (1434-1439), 6.13. Antonio Caldora 
		(1439-1440),, 6.14. Giovanni Antonio Orsino Del Balzo (1440-1455), 6.15. 
		Giulio Antonio I Acquaviva (1456-1481), 6.16. Andrea Matteo Acquaviva 
		d'Aragona (1481-1511), 6.17. Belisario Acquaviva d'Aragona (1495-1497), 
		6.18. Andrea Matteo Acquaviva, restauratore della Contea di Conversano 
		(1496-1503), 6.19. Andrea da Capua (1504-1508), 6.20. Andrea Matteo 
		Acquaviva, per una seconda volta restauratore della Contea di Conversano 
		(1508-1511), 6.21. Giulio Antonio II Acquaviva d'Aragona (1511-1528), 
		6.22. Giovanni Antonio Acquaviva d'Aragona (1528-1554), 6.23. 
		Giangirolamo I Acquaviva d'Aragona (1554-1575), 6.24. Adriano Acquaviva 
		d'Aragona (1575-1607), 6.25. Giulio I Acquaviva d'Aragona (1607-1626), 
		6.26. Giangirolamo II Acquaviva d'Aragona (1626-1665), 6.27. 
		Giangirolamo III Acquaviva d'Aragona (1665-1681), 6.28. Giulio II 
		Acquaviva d'Aragona (1681-1691), 6.29. Dorotea Acquaviva d'Aragona 
		(1691-1710), 6.30. Giulio Antonio III Acquaviva d'Aragona (1710-1746), 
		6.31. Giangirolamo IV Acquaviva d'Aragona (1746-1777), 6.32. Giulio 
		Antonio IV Acquaviva d'Aragona (1777-1801), 6.33. Giangirolamo V 
		Acquaviva d'Aragona (1801-1806) - II. 
		
		Le 
		sedi del secondo centro di potere: la 
		
		Cattedrale 
		e il 
		
		Palazzo 
		Vescovile:
		
		
		A. La Cattedrale di Conversano; B. Il Palazzo Vescovile: 
		1. Il Cristianesimo in Puglia: 1.1. La tradizione petrina, 1.2. Il 
		protovescovo Simplicio, 1.3. Ilario o Ilaro, 2. La serie dei Vescovi di 
		Conversano, Bibliografia - III. 
		
		Il 
		terzo centro di potere di 
		conversano: 
		sedi e titolari:
		
		
		A. Il Monastero di San Benedetto; 
		B. La Chiesa di San Benedetto; C. I Titolari del Potere: 
		1. Elenco degli Abati, preposti, rettori, amministratori di S. Benedetto 
		di Conversano. Dalle origini al 1266, 2. Elenco delle Abbadesse di S. 
		Benedetto di Conversano dal 1266 al 1862: 2.1. Elenco delle Abbadesse 
		riportate da G. Monelli, 2.2. Catalogo delle Abbadesse formato da 
		Francesco Giuliani, 2.3. Catalogo di Abbadesse redatto da Antonio 
		Fanizzi 
		
		– CAPITOLO SECONDO - GIUSEPPE PALERMO: UN VESCOVO-ARCIVESCOVO FEDELE 
		ALLA SUA MISSIONE UMANA E CRISTIANA: 
		
		I. 
		
		Molochio 
		e il suo territorio 
		- 
		
		II. 
		
		Le 
		origini della famiglia 
		Palermo 
		- 
		
		III. 
		
		La 
		formazione del
		
		
		giovane 
		Giuseppe 
		Palermo 
		- IV. 
		
		Il 
		conseguimento dei gradi accademici e la decisione del 
		Palermo 
		di trasferirsi a 
		Roma 
		- 
		
		V. 
		
		Il 
		Cardinale 
		Marzio 
		Ginetti 
		E 
		
		Monsignor 
		Giuseppe 
		Palermo, 
		Suo 
		Uditore,
		
		
		Bibliografia - VI. 
		
		La 
		nomina di 
		Monsignor 
		Giuseppe 
		Palermo
		
		
		a 
		Vescovo 
		di 
		Conversano 
		- 
		
		VII. Lo 
		zelo per il decoro della 
		
		Casa 
		di 
		Dio: 
		una nobile passione del cuore del 
		
		Vescovo 
		Giuseppe 
		Palermo:
		
		
		A. Le norme del Sinodo sulle sacrosante Chiese; B. La 
		costruzione della Chiesa di San Giuseppe in Molochio; C. La 
		consacrazione di alcune Chiese di Conversano: 1. Iscrizione 
		fornitaci dall'Ughelli, 2. Iscrizione fornita dal Di Tarsia Morisco e 
		riportata dal Bolognini - VIII. 
		L'anelito 
		dell'“Uomo 
		di 
		
		Dio” 
		a creare una 
		
		Comunità 
		ricca di umanità e coerente nella propria fede cristiana 
		- 
		
		IX. 
		
		Le 
		controversie giurisdizionali del 
		
		Vescovo 
		Palermo
		
		
		con l'Abbadessa 
		del 
		Monastero 
		di 
		San
		
		
		Benedetto 
		di 
		
		Conversano 
		- 
		
		X. 
		
		Lo 
		stato della 
		
		Diocesi 
		di 
		Conversano 
		quale risulta dalle 
		Relazioni 
		presentate dal 
		
		Vescovo 
		Giuseppe 
		Palermo
		
		
		alla 
		Congregazione 
		del 
		Concilio, 
		in occasione delle visite ad limina degli anni 1661 e 1665:
		
		
		A. Relazione sullo stato della Diocesi di Conversano nel 1661; B.
		Relazione sullo stato della Diocesi di Conversano nel 1665; C. 
		Sintesi organica dello stato della Diocesi di Conversano realizzata su 
		approfondita analisi delle Relazioni presentate dal Vescovo Giuseppe 
		Palermo, in occasione delle visite ad limina degli anni 1661 e
		1665: 1. Chiese, 2. Capitolo e Clero, 3. Monasteri e Conventi, 4. 
		Confraternite e istituzioni varie, 5. Comportamento della popolazione - 
		XI. Dalla Diocesi 
		di Conversano all'Archidiocesi 
		di Santa Severina 
		in Calabria, della quale
		Monsignor Giuseppe
		Palermo prese possesso il 
		1° ottobre dell'anno 1670 - XII. Assoggettato, 
		durante la permanenza a Conversano, 
		a delusioni e vessazioni di vario genere, pieno di acciacchi durante il 
		triennio di arcivescovado a Santa
		Severina, Monsignor
		Giuseppe Palermo 
		considerò il suo paese natio, Molochio, 
		come un'oasi di serenità per il suo spirito, Fonti (abbreviazioni 
		delle), Bibliografia – 
		
		CAPITOLO TERZO - MONSIGNOR GIUSEPPE PALERMO E CASA FEBEI: 
		
		I. Pietro Paolo
		Febei, Vescovo 
		di Bagnoreggio, 
		Bibliografia - II. Il terzogenito 
		di Pietro Paolo
		Febei, l'Arcivescovo
		Francesco Maria,
		Bibliografia - III. Giovanni
		Battista Febei,
		Vescovo di Acquapendente,
		Bibliografia – 
		
		CAPITOLO QUARTO - IL VESCOVO GIUSEPPE PALERMO E IL PRIMO SINODO 
		DIOCESANO DI CONVERSANO: 
		
		Premessa; 
		I. La Visita
		Pastorale della Diocesi 
		e l'Indizione del Sinodo
		Diocesano - II. L'Editto 
		(Litteras 
		Edictales)
		
		
		del 
		Sinodo 
		nell'Introduzione 
		del 
		Vescovo 
		di 
		Conversano, 
		Giuseppe
		
		
		Palermo
		
		
		- 
		
		III. Introduzione, 
		in latino e in italiano, ai 36 capitoli e titoli, in latino e italiano, 
		dei singoli capitoli del 
		
		Sinodo
		– 
		
		CAPITOLO QUINTO - IL MONASTERO DEI MONACI BENEDETTINI DI CONVERSANO DA 
		GRANGIA AD ABBAZIA NULLIUS: 
		
		I. 
		
		la 
		Bolla 
		di 
		Leone 
		III dell'anno 815:
		
		
		A. Il testo latino della Bolla dell'815, nella edizione inserita, da 
		G. Coniglio, nel Codice Diplomatico Pugliese, vol. XX;
		B. Riassunto del contenuto della Bolla; C. Il commento critico 
		della Bolla - II. 
		
		Il
		
		
		“Libellus 
		liberationis” 
		dell anno 962 
		- 
		
		III. 
		
		Dalla 
		concessione dell'Arcivescovo
		
		
		Giovanni 
		nel 962 alle concessioni del conte 
		
		Goffredo 
		negli anni 1087 e 1098:
		
		
		A. La munificenza del Conte Goffredo e la grande importanza delle 
		concessioni degli anni 1087 e 1098 a favore del Monastero di San 
		Benedetto; B. La concessione dell'anno 1087; C. La 
		concessione dell'anno 1098 - IV. Dalla 
		morte nel 1085 di 
		
		Roberto 
		il 
		Guiscardo, 
		alla contesa fra i suoi due figli, 
		Boemondo 
		e 
		
		Ruggiero, 
		e alla loro riappacificazione nel 1089, con la concessione nel 1107 di 
		un importante diritto da parte del principe 
		
		Boemondo, 
		al 
		Monastero 
		di 
		
		San
		
		
		Benedetto, 
		per l'appoggio ottenuto da quei monaci a suo favore:
		
		
		A. Il testo latino della concessione elargita, nel 1107, da Boemondo, 
		al Monastero di San Benedetto; B. Il regesto e altre 
		notizie sul rogito del 1107 - V. Con 
		il 
		Breve 
		del 5 luglio 1110, il 
		
		pontefice 
		
		Pasquale II accolse sotto la 
		sua protezione e quella della 
		
		Santa 
		
		Sede, 
		il 
		
		Monastero 
		di 
		San 
		
		Benedetto 
		di 
		
		Conversano 
		
		- 
		
		VI. 
		
		Il consolidamento materiale e morale del 
		
		Monastero di 
		
		San 
		
		Benedetto 
		sotto il governo degli 
		
		Abbati 
		
		simeone (1124-1154) ed 
		
		Eustasio 
		il (1159-1176) -
		
		
		VII. Un 
		singolare privilegio di 
		
		Eustasio II: 
		Abate 
		per grazia del 
		Re 
		
		- 
		
		VIII. 
		
		Tra la prima decadenza del 
		Monastero e il ripristino della vita 
		claustrale, l'amministrazione del 
		
		Monastero di 
		
		San 
		
		Benedetto fu affidata 
		dalla 
		
		Santa 
		
		Sede al 
		
		Vescovo di 
		
		Dulcigno, Nicola
		- 
		
		IX. 
		
		
		Uno scisma all'interno della 
		
		Comunità monastica e l'errato orientamento 
		dei 
		
		Monaci nelle vicende politiche del tempo, determinarono la 
		diserzione totale del 
		
		Monastero, nonostante un estremo tentativo del 
		
		
		Pontefice 
		
		Alessandro IV di impedirne la catastrofe – 
		
		CAPITOLO SESTO - DIFESA E INCREMENTO DELL'ABBAZIA NULLIUS DI SAN 
		BENEDETTO IN CONVERSANO, DA PARTE DELLE BADESSE MITRATE CISTERCIENSI:
		
		
		I. 
		
		Conversano e la sua 
		
		Contea sotto gli 
		
		Angioini 
		
		- 
		
		II. 
		
		Il 
		
		
		Monastero di 
		
		San 
		
		Benedetto di 
		
		Conversano sotto l'Abbadessa 
		
		Cisterciense 
		
		Dameta - 
		
		III. 
		
		L'Abbadessa 
		
		Dameta e la sua comunità, favorite dal 
		
		Re 
		
		Carlo d'Angiò, ottengono anche 
		la speciale protezione del 
		
		Papa 
		
		Gregorio X - 
		
		IV. I 
		
		 
		lunghi periodi di governo delle grandi 
		
		
		Abbadesse: 
		
		
		Isabella (1271-1296), 
		
		Adelina (1296-1315),
		
		
		Maria d'Angiò (1326-1341), 
		
		
		Costanza (1349-1365):
		
		
		A. L'Abbadessa Isabella; B. L'Abbadessa Adelina; C. L'Abbadessa 
		Maria d'Angiò; D. L'Abbadessa Costanza da Lecce - V. La 
		decadenza del 
		
		Monastero nella 2a metà del secolo XIV e le 
		
		Abbadesse del secolo XV 
		- 
		
		VI. Le 
		
		Abbadesse del 
		
		Monastero di 
		
		San 
		
		Benedetto di 
		
		Conversano e  la 
		
		Casa 
		Acquaviva d'Aragona nel secolo XVI  – 
		
		CAPITOLO SETTIMO - I PRIVILEGI E LE ESENZIONI DEL MONASTERO DI SAN 
		BENEDETTO DI CONVERSANO, STUDIATI SOTTO IL PROFILO GIURIDICO: 
		
		
		A. I PRIVILEGI GODUTI DAI MONACI DEL MONASTERO DI SAN BENEDETTO DI 
		CONVERSANO FINO ALLA LORO FUGA INTORNO AL 1266: I. 
		
		Le 
		prime esenzioni: 
		
		A. La tutela apostolica; B. Le prime esenzioni dalla 
		giurisdizione episcopale; C. Esenzione completa, comprendente, 
		cioè, il Monastero di San Benedetto - II. La Bolla di 
		Alessandro IV: A. Conferma dell'ordine monastico e dei suoi 
		beni; B. Le libertà del monastero; C. La pace nel chiostro 
		- III. Il Monastero di San Benedetto di Conversano e la Santa Sede: A.
		Dovere della Santa Sede di intervenire nelle cose del 
		monastero; B. L'Abbazia Nullius conversanese - B. I 
		PRIVILEGI DELL'ABBAZIA NULLIUS DI SAN BENEDETTO DI CONVERSANO 
		DALL'ANNO 1266 ALLA PRIMA DECADE DEL SECOLO XVIII: I. I 
		privilegi dell'abbazia 
		
		Nullius di 
		
		San 
		
		Benedetto di 
		
		Conversano: 
		origine, trasmissione e incremento di quei privilegi: A. I 
		primi documenti pontifici a favore di Dameta e 
		delle monache cisterciensi, venute dalla Romania; B. Le prime 
		controversie con i Vescovi vicini; C. Le conferme 
		pontificie del secolo XIV; D. Nomina di rettori di 
		Chiese; E. La giurisdizione sui chierici - II. La difesa dei 
		privilegi giurisdizionali del Monastero di San Benedetto di Conversano: 
		A. Le liti giurisdizionali dei Vescovi di Conversano con le Abbadesse 
		del Monastero di San Benedetto di Conversano nel secolo XVII: 1. 
		L'Abbazia Nullius anche sotto le Abbadesse cistercensi, 2. Le 
		Abbadesse e il Clero di Castellana, 3. Alla ricerca di una spiegazione 
		soddisfacente dei poteri giurisdizionali concessi nei secoli passati 
		alle Badesse di San Benedetto di Conversano - III. L'ossequio 
		del baciamano e gli usi della mitra e del pastorale: A. Cerimonia 
		della pubblica intronizzazione
		– 
		
		CAPITOLO OTTAVO - LE ABBADESSE DEL MONASTERO DI SAN BENEDETTO DI 
		CONVERSANO E LA DIFESA DEI LORO PRIVILEGI GIURISDIZIONALI NEI SECOLI 
		XVII E INIZI SECOLO XVIII: 
		
		I. 
		
		Personaggi ecclesiastici, direttamente protagonisti delle 
		controversie giurisdizionali svoltesi in 
		
		
		Conversano, nel secolo XVII:
		A. I vescovi di Conversano: 1. Fr. Vincenzo Martinelli, 
		dell'Ordine dei Predicatori, Vescovo di Conversano dal 18 agosto 1625 al 
		20 settembre 1632, 2. Giuseppe Palermo, Vescovo di Conversano dall'8 
		dicembre 1658 al 1 settembre 1670, 3. Andrea Brancaccio, Vescovo di 
		Conversano dal 13 gennaio 1681 al 18 aprile 1701; B. Il Capitolo di 
		Castellana; C. Le Abradesse Mitrate - II. 
		
		Personaggi laici, indirettamente 
		protagonisti delle controversie giurisdizionali svoltesi in 
		
		Conversano, 
		nel secolo XVII e inizio secolo XVIII: A. Adriano Acquaviva 
		d'Aragona, XXX Conte di Conversano (1575-1607); B. Giulio 
		I Acquaviva d'Aragona, XXXI Conte di Conversano (1607-1626); C. 
		Giovanni Girolamo (Giangirolamo) Acquaviva d'Aragona, XXXII Conte di 
		Conversano (1626-1665), Fonti e bibliografia; D. Cosimo Acquaviva 
		d'Aragona, Duca di Noci, Fonti e bibliografia; E. Giangirolamo 
		III Acquaviva d'Aragona, XXXIII Conte di Conversano (1665-1681); F.
		Giulio II Acquaviva d'Aragona, XXXIV Conte di Conversano (1681-1691) 
		- Duca di Noci e Duca di Nardò; G. Dorotea Acquaviva d'Aragona, 
		XXXV Contessa di Conversano (1691-1710); H. Isabella Filomarino 
		- III. 
		
		Avvenimenti e Documenti 
		importanti: A. Il Concilio di Trento; B. La Bolla "Inscrutabili 
		Dei Providentia" di Papa Gregorio XV nel 1623; C. Il Breve di 
		Alessandro VII del 12 giugno 1665 - IV. 
		
		Circostanze fortuite 
		 – 
		
		CAPITOLO NONO - STORIA E RISVOLTI DOLOROSI DELLE LITI GIURISDIZIONALI 
		AVVENUTE FRA I VESCOVI DI CONVERSANO E IL CAPITOLO DI CASTELLANA, DA 
		UNA PARTE, E LE ABBADESSE DEL MONASTERO DI SAN BENEDETTO DI CONVERSANO, 
		DALL'AL TRA, NEL SECOLO XVII E NEL PRIMO DECENNIO DEL SECOLO XVIII:
		
		
		I. La rivendicazione nel 1630, da parte del 
		
		Vescovo 
		
		Vincenzo 
		
		Martinelli 
		dei suoi diritti di 
		
		Ordinario del luogo e la viva reazione del 
		
		Monastero 
		di 
		
		San 
		
		Benedetto
		- II. 
		
		Nel 
		1659, il primo tentativo del 
		
		Vescovo 
		di 
		
		Conversano, 
		
		Monsignor 
		
		Giuseppe 
		
		Palermo, 
		di riprendere, contro il 
		
		Monastero 
		di 
		
		San 
		
		Benedetto, 
		la controversia per l'attuazione integra
		
		
		
		e senza alcuna discriminazione della 
		
		Bolla
		
		
		Inscrutabili di 
		
		
		Papa 
		
		
		Gregorio XV
		- III. Il rinnovarsi, nel 1665, della lotta giurisdizionale 
		tra il 
		
		Vescovo di 
		
		Conversano 
		
		Monsignor 
		
		Giuseppe 
		
		Palermo, e il 
		
		Monastero 
		di 
		
		San 
		
		Benedetto di 
		
		Conversano: dal "breve" di papa 
		Alessandro vii del
		
		
		12 giugno 1665 alle "minaccie e alle fiere persecuzioni di un'alta e 
		oscura potenza" 
		
		- iv. un accenno ai rapporti giurisdizionali intervenuti 
		fra il  
		
		Monastero di 
		 
		
		San 
		 
		
		Benedetto di 
		 
		
		Conversano e la cittadina di 
		 
		
		Castellana sia in temporalibus e sia in spiritualibus, 
		concludendo la nostra ricerca al primo decennio del secolo xviii: 
		
		A. La giurisdizione temporale del Monastero di San Benedetto 
		sul feudo di Castellana; B. La giurisdizione spirituale del 
		Monastero di San Benedetto in Castellana – CONCLUSIONI – APPENDICE – 
		FONTI MANOSCRITTE E BIBLIOGRAFIA: A. Abbreviazioni archivistiche; 
		B. Bibliografia – GLOSSARIO – IL PITTORE TONY PRAYER E LE 
		ILLUSTRAZIONI DELL'OPERA. In copertina: acquarello del maestro Toni 
			Prayer ISBN 88-7949-419-8 |    |